“Gente per bene”. Recensione di Affari Italiani


Affari italiani blog ha recensito Gente per bene. Scopri cosa ne pensano!

Gente per Bene, in Italia il libro finalista al prestigioso Giller Prize
Il nuovo romanzo della scrittrice canadese Zoe Whittal
Gente per Bene, in Italia il libro finalista al prestigioso Giller Prize

Cosa penseremmo se la nostra figura di riferimento – nostro padre, nostro marito, il nostro professore preferito – fosse accusato di un crimine grave e scandaloso? Gente per Bene, il nuovo romanzo della scrittrice canadese Zoe Whittal, finalista al prestigioso Giller Prize e edito in Italia da Elleboro, ti spiazza e ti mette in crisi pagina dopo pagina.

LA STORIA – George Woodbury è il ‘miglior insegnate dell’anno’ della scuola privata di Avalon Hills. Il suo viso è comparso su tutti i giornali e tutti i notiziari d’America dopo che ha sventato una sparatoria nell’istituto, evitando che uno sbandato sparasse alla figlia Sadie e agli altri studenti. É un pilastro della comunità e un membro di spicco della chiesa locale. La vita del piccolo paese dove vive con la famiglia, immerso nel verde e non lontano da New York, ruota attorno a lui e alla sua famiglia. Poi, all’improvviso, George viene arrestato per molestie sessuali.

Ad accusarlo, alcune ragazzine che hanno partecipato a una gita sulla neve organizzata dalla scuola. Nei loro racconti George è un predatore sessuale che ha tentato di abusare di loro. Possibile? Sarà davvero colpevole? Nelle loro parole ci sarà qualcosa di vero? La prima a dubitare del padre è Sadie, la figlia 17enne, bravissima a scuola e molto popolare, che di colpo diventa una pariah sociale. Il figlio Andrew, che nel frattempo è diventato avvocato e lavora a New York, invece, lo crede innocente e collabora alla sua difesa mentre lotta con i ricordi dolorosi della sua adolescenza in provincia e del suo difficile coming out.

La moglie Joan, capo infermiera del pronto soccorso, non sa se fidarsi o meno del marito. Tra terapia di gruppo e momenti di solitudine, reagisce con rabbia allo tsunami che si abbatte sulla sua famiglia e combatte contro la comunità che mette al bando lei e i suoi figli. La storia di George, in carcere per diversi mesi prima del processo, e della sua famiglia diventa anche materiale per il nuovo romanzo di uno scrittore locale, mentre la segretaria della scuola si improvvisa attivista per i diritti umani e cerca di arruolare Sadie per la sua strampalata causa in difesa degli uomini vessati dalle donne.

Nel frattempo la vicenda giudiziaria fa il suo corso e nella mente dei protagonisti e dei lettori si affollano nuove domande. A logorare la famiglia Woodbury è proprio il dubbio, alimentato dalle ombre di un passato mai chiarito. Perchè George, destinato a una brillante carriera accademica a Boston, anni prima aveva cambiato idea bruscamente e aveva chiesto a Joan di trasferirsi di nuovo in provincia? Domande a cui la penna fluida di Zoe Whittall non risponde in maniera diretta, ma porta il lettore a confrontarsi con gli effetti della cultura dello stupro su un’intera comunità con rara capacità di penetrazione e una lucida durezza che non fa sconti a nessuno.


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