“Si entra qui nella terra dell’Italia dove il cibarsi è un aspetto della cultura e quasi dell’erudizione”
Così sentenziava Guido Piovene a proposito di Parma nel suo viaggio in Italia. D’altra parte la gastronomia incarna la storia e la geografia del luogo in cui viene prodotta. Nel caso di Parma contribuisce, addirittura, alla sua narrazione. Rito antico, quello della tavola, figlio della fertilità della bassa e delle sue usanze, lente e millenarie come la terra. Rito cantato e descritto da molti, che hanno contribuito, ognuno con la propria penna e con il proprio piatto, a imbandire un gustoso banchetto letterario. Una tavola prelibata su cui scende una pioggia di parmigiano grattugiato, come racconta il Boccaccio nel Decameron. O in cui viene versata a ogni momento una bottiglia di quelle buone, di quelle che anche Peppone e Don Camillo avrebbero potuto bersi insieme dimenticando, per un attimo, le loro rivalità.
Parma – Dicono di lei, La città nella letteratura di Elleboro Editore racconta anche questo: il banchetto profumato di una delle città più gustose d’Italia. Una città con i cui gourmets, ammonisce Alberto Arbasino, bisogna pesare le parole e il tartufo…